La maglietta ‘Non c’è fango che tenga’: un simbolo di solidarietà per l’alluvione di Genova del 2014
Introduzione:
L’alluvione che ha colpito Genova nel 2014 ha lasciato dietro di sé distruzione e disperazione. Tuttavia, in mezzo a quel caos, è emerso un simbolo di speranza e solidarietà: la maglietta “Non c’è fango che tenga”. Nata da un’idea di Caterina Ansaldi, insieme ai suoi due bambini che ne hanno disegnato il logo diventato famoso, e con il sostegno della Parrocchia Santa Margherita di Marassi, questa campagna si è proposta di raccogliere fondi per sostenere la popolazione alluvionata e le attività commerciali colpite.
Un successo nel 2011:
La maglietta “Non c’è fango che tenga” ha già dimostrato la sua efficacia come strumento di raccolta fondi. Nel 2011, quando Genova fu colpita da un’altra terribile alluvione, questa iniziativa riuscì a raccogliere ben 470.000 euro, dimostrando il potenziale di mobilitazione della comunità genovese e di tutti coloro che si sentirono coinvolti nell’emergenza.
Un ritorno in grande stile:
Ora, dopo il disastro del 2014, la maglietta “Non c’è fango che tenga” tornerà in 30 punti vendita sparsi per tutta la città di Genova. Questa nuova campagna di raccolta fondi mira a raccogliere risorse per sostenere le attività commerciali e produttive che sono state danneggiate dall’alluvione, con l’obiettivo di fornire aiuto nel minor tempo possibile e in maniera equa.
Un appello al M5S:
In questa difficile situazione, è fondamentale che tutti si uniscano per sostenere la popolazione di Genova e contribuire alla sua ripresa. Pertanto, si lancia un appello al Movimento 5 Stelle (M5S), affinché si faccia portavoce di questa iniziativa e la promuova attraverso i canali istituzionali. La partecipazione e il sostegno delle istituzioni possono amplificare l’impatto di questa campagna, incoraggiando ancora di più la solidarietà e la generosità dei cittadini.
Impatto sul settore agroalimentare del Nord:
Non bisogna dimenticare che l’ondata di maltempo ha causato danni anche all’agroalimentare del Nord Italia. La solidarietà dimostrata attraverso la maglietta “Non c’è fango che tenga” può estendersi anche a queste zone colpite, creando un movimento di supporto che coinvolge l’intero paese.
Conclusioni:
La maglietta “Non c’è fango che tenga” rappresenta molto più di un semplice indumento. È diventata un simbolo di speranza, solidarietà e resilienza per la città di Genova. La sua riproposizione attraverso 30 punti vendita rappresenta un’opportunità per tutti di contribuire alla ripresa e al sostegno delle attività commerciali danneggiate. Con l’appello al M5S e il coinvolgimento di tutti i cittadini, questa campagna può diventare un’occasione per dimostrare che, anche di fronte alle avversità, la solidarietà italiana non conosce confini.
L’idea è nata da Caterina Ansaldi, dai suoi due bambini che hanno disegnato la maglietta (in breve diventata famosissima) e dalla Parrocchia Santa Margherita di Marassi.